Sunday, February 25, 2018

Storia Famiglia Ruspoli

 RUSPOLI



La famiglia Ruspoli è una delle antiche e nobili casate italiane. Le sue radici affondano nel XIII secolo a Firenze e risalgono direttamente ai Marescotti di Bologna, grazie a Mario Scoto nell'800 d.C.

Nel XVII secolo, l'ultima erede della famiglia, Vittoria Ruspoli dei Marchesi di Cerveteri, si trasferì a Roma dove sposò Sforza Vicino Marescotti IV, Conte di Vignanello, discendente sia dei Farnese per parte di madre che di padre. Uno dei loro figli adottò il cognome e lo stemma dei Ruspoli per mantenere viva la linea di discendenza.

Nel 1708, Francesco Ruspoli, nipote di Vittoria e capo del Reggimento Ruspoli, si distinse combattendo per difendere lo Stato Pontificio. L'anno successivo, nel 1709, costrinse gli austriaci alla ritirata e in segno di gratitudine, papa Clemente XI elevò il Marchesato di Cerveteri al rango di Principato, nominando Francesco I Principe di Cerveteri. Da allora, i Ruspoli vissero tra Vignanello, Cerveteri e il Palazzo Ruspoli a Roma.


Le prime informazioni conosciute sulla famiglia Ruspoli risalgono all'inizio del XIII secolo, come dimostrato dalle tombe gentilizie presenti nelle chiese di Ognissanti e di Santa Maria Novella a Firenze.

A partire da Bartolomeo, figlio di Lorenzo, la famiglia si allontanò dalla cerchia dei ghibellini per avvicinarsi allo Stato Pontificio. Bartolomeo nacque a Firenze nel 1496 e si associò professionalmente alla famiglia Altoviti, influenti lanieri e banchieri. Nel 1529 si trasferì a Roma dove sposò Maria Ardinghelli, nipote del cardinale Niccolò Ardinghelli, un membro influente dei Farnese. I Ruspoli si inserirono così nella Curia Romana e i loro figli contrassero matrimoni con altre famiglie nobili romane come Muti, Cavaglieri e Floridi.

Nel 1531 Bartolomeo Ruspoli fu nominato Sollecitatore delle lettere apostoliche da papa Clemente VII, e nel 1535 divenne Priore di Firenze.




Francesco Marescotti Ruspoli, il primogenito di Alessandro (di Sforza Vicino Marescotti, IV Conte di Vignanello e Vittoria dei Principi Ruspoli), nacque il 2 marzo 1672. Nel 1695 sposò Isabella Cesi, figlia di Giuseppe Angelo, quinto duca di Acquasparta, e Giacinta Conti dei duchi di Poli e Guadagnolo, sorella di papa Innocenzo XIII.

Dopo una serie di battaglie legali, ereditò i titoli di Marescotti, Capizucchi e Ruspoli. Il 4 settembre 1705, mediante un atto notarile di Floridi, poté aggiungere il titolo di marchese di Cerveteri ai suoi titoli.

Francesco Maria fu un sostenitore dell'Accademia dell'Arcadia, di cui era membro con lo pseudonimo di Olinto. Fu il primo mecenate ad accogliere l'Accademia in una delle sue ville in Via Merulana. Il primo volume delle Rime degli Arcadi fu dedicato a lui. Nel 1725, l'Arcadia si stabilì definitivamente nella villa del Gianicolo di Bosco Parrasio.

Nel 1707, George Frideric Handel arrivò a Roma e fu ospite di Francesco Maria Ruspoli per due anni, che lo nominò suo Maestro di cappella. Durante questo periodo, compose diverse opere che eseguì nei castelli Ruspoli a Vignanello e a Cerveteri, oltre che presso altre famiglie nobili romane.

Il cardinale Galeazzo Marescotti, zio di Francesco Maria, era orgoglioso della vita brillante e della cultura del nipote. Aveva un piano per elevare il titolo del feudo di Cerveteri da marchese a principe e persuase il papa ad accettare. Nel 1707, Francesco Maria armò un brigantino da donare alla Santa Sede, ma ciò non bastò per ottenere il titolo di principato. Solo nel 1709, dopo una vittoria significativa del reggimento Ruspoli a Ferrara, papa Clemente XI elevò Cerveteri a principato.

Francesco Maria acquistò diversi feudi nel corso degli anni e nel 1721 ricevette il titolo di Principe Romano da papa Benedetto XIII. La famiglia Ruspoli risiede ancora oggi nel loro palazzo a Roma.


castello Ruspoli





Monday, April 29, 2013

Famiglia della Torre, Torriani

DELLA TORRE, DALLA TORRE, TORRIANI

I Della Torre (o Dalla Torre o Torriani o De la Turre in latino medievale) furono una famiglia della nobiltà lombarda che dominò la Lombardia e larga parte dell'Italia Settentrionale tra il XII e XIV secolo, possedevano la Signoria di Milano, prima di venire estromessi dai Visconti. Erano membri del partito guelfo. Nel corso dei secoli, diversi rami della famiglia hanno acquisito numerosi titoli nobiliari: furono baroni, conti, marchesi e anche duchi e principi. Numerosi esponenti inoltre sono stati insigniti di svariati titoli legati ad ordini cavallereschi.





Antica famiglia dell'aristocrazia milanese, di Milano Porta Nuova, secondo la tradizione di ceppo franco discendente dei De La Tour di Borgogna dei quali due esponenti si trasferirono attorno all'anno 1000 in Val Sassina per sposare due figlie del conte Tacius. I De La Tour a loro volta sarebbero discendenti di Anscario I conte di Oscheret e poi marchese d'Ivrea imparentato con la famiglia imperiale di Carlo Magno. La famiglia Della Torre era stata infeudata dall'arcidiocesi di Milanodi vasti territori che arrivavano sino al Canton Ticino, il cui corpo principale era la contea di Valsassina, con al centro il borgo fortificato di Primaluna. Tra i primi membri importanti sono documentati Ardericus De La Turre, indicato tra i capitanei milanesi in un documento del 1130 e Martino ''il Gigante'', Conte della Valsassina, che combatté in Terra santadurante le Crociate trovando la morte sotto le mura di Damasco nel 1148.

Suo figlio Jacopo sposò una Berta Visconti e fu reggente di Milano.

Suo nipote Raimondo fu vescovo di Como dal 1262 al 1273. Nel 1269 fu catturato da Corrado Venosta von Matsch(1226-1278, feudatario del Castello di Boffalora in Valchiavenna) ed esposto in una gabbia al pubblico ludibrio a Sondaloin Valtellina. Venne poi liberato dalle milizie del fratello Napo Torriani che distrussero il castello il 25 settembre 1273. Fu inoltre Patriarca di Aquileia dal 1273 al 1299.

Un altro nipote, Salvino (1240?-1287), fu signore di Parma. La figlia Elena (1285) andò in sposa nel 1300 a Niccolò da Carrara.



Signori di Milano

L'ascesa ha inizio con il nipote di Martino il Gigante, Pagano, il figlio di Jacopo, già attivo nella politica milanese di quegli anni, che nel 1237 diede rifugio, ospitandolo nelle proprie terre della Valsassina, a ciò che restava dell'esercito milanese sconfitto nella battaglia di Cortenuova dall'Imperatore Federico II. Per questi meriti fu nel 1240 chiamato a ricoprire la carica di Anziano della Credenza di Sant'Ambrogio e Capitano del Popolo, di fatto primo Signore di Milano sino alla sua morte avvenuta nel 1241. Il nipote Martino, figlio di Jacopo, fratello di Pagano, impose la sua personalità sulla città, fondò la Signoria di Milano e dopo la Tregua di Parabiago (1257) e la Pace di Sant'Ambrogio (1258), affermò la supremazia dei Torriani nel territorio dell'Arcidiocesi. Morì nel 1259 e gli successe un altro fratello, Filippo. I possessi dei Torriani includevano anche Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Novara, Varese e Vercelli, inoltre controllavano Brescia grazie ad alleanze e intrecci parentali con la potente famiglia locale dei Maggi.





Perdita, riconquista ed estromissione dalla Signoria di Milano

Morto Filippo nel 1265 gli succede al potere su Milano il più anziano della famiglia, Napoleone della Torre, detto Napo Torriani, figlio di Pagano, che viene affiancato dai fratelli Francesco, che diventa podestà di Brescia, Alessandria, Bergamo, Novara e Lodi e signore del Seprio, e Paganino, nominato podestà a Vercelli. Paganino viene assassinato il 29 gennaio 1266 da una banda di nobili milanesi proscritti a cui vanno a dar man forte alcuni pavesi inviati dal marchese Oberto II Pallavicino. Per rappresaglia Napo fa eseguire 53 decapitazioni, a Vercelli, Milano e Trezzo, tra i nobili congiurati e di fazione avversa.

Sotto di lui Milano viene modernizzata da un ampio programma di lavori pubblici che la trasformano radicalmente, facendola diventare la vera metropoli dell'Italia settentrionale.

Napo viene insignito del vicariato imperiale nel 1274 dall'Imperatore Rodolfo I d'Asburgo e, dopo aver vinto nel 1276l'importante battaglia della Guazzera, presso Ranco nel varesotto, e successivamente perso la battaglia di Germignaga, combattuta per il possesso della Rocca di Angera, che comunque restò nelle mani dei Torriani, viene sconfitto e catturato nella battaglia di Desio del 21 gennaio 1277 dall'arcivescovo Ottone Visconti (che quindici anni prima era stato eletto al seggio arcivescovile ambrosiano a discapito di Raimondo della Torre, ed era quindi divenuto il punto di riferimento della nobiltà sia di Milano che dell'Alto Milanese e del Locarnese e con il loro appoggio aveva mosso guerra ai Della Torre). Muore l'anno seguente in prigionia nel castello di Baradello presso Como

Il fratello Francesco resta ucciso nel corso della stessa battaglia.

Pure il figlio Corrado detto "Mosca" e Guido, figlio di Francesco, vengono fatti prigionieri, ma riescono a fuggire dal Castel Baradello nel 1284. Da quel momento, dal Friuli e dalle città padane a loro fedeli, i Della Torre organizzano una guerriglia senza tregua contro i Visconti. Corrado nel 1290 è nominato governatore dell'Istria, nel 1293 podestà di Triestee nel 1304 podestà di Bergamo. Nel 1302 i Della Torre rientrano a Milano proprio con Guido, che strappa la signoria ai Visconti.

Nel 1311 Guido, entrato in conflitto con l'arcivescovo Cassono della Torre, detto anche Cassone o Gastone figlio di Corrado, suo cugino, rompe l'unità familiare che era stata la forza dei Torriani e, dopo aver provato a far ribellare il popolo contro l'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VII, è costretto alla fuga perdendo la signoria che ritorna ai Visconti. Malato si rifugia prima a Lodi poi a Cremona, dove muore nell'estate del 1312. Una parte della famiglia riprenderà la guerra contro i Visconti e la casata dei Della Torre farà ritorno a Milano solo nel 1332 per intercessione del Papa; avrà restituite parte delle terre e beni ma dovrà accettare la signoria viscontea.


Rami Cadetti


  • Torriani di Mendrisio
  • Torriani di Marradi in Toscana
  • Turri
  • Torrigiani
  • Von Thurn Valsassina
  • Thurn und Taxis
  • Della Torre di Rezzonico
  • Della Torre di Val Camonica
  • Della Torre di Val di Sole e Val Bresima
  • Della Torre poi Bovio della Torre di Alessandria
  • Torre di Sicilia
  • Della Torre Antinori poi Tolot Bertucci Della Torre Antinori
  • de Maille de la Tour Laundry

Sunday, April 15, 2012

Storia Famiglia Tolot poi Tolot Bertucci

TOLLOT, TOLOT poi TOLOT BERTUCCI



Marchesi e Signori di Genova originari della Svizzera

Inquadrato: il primo con croce rossa di San Giorgio (Genova), il secondo e il terzo con T antica blu e rossa su fondo oro e il quarto con galeone in mare su fondo azzurro.

MOTTO: Ad Sidera - Nec flectitur aura


Famiglia nobile originaria dalla Svizzera passata in Genova nel XVIII secolo e propagatasi, successivamente, in diverse regioni d'Italia. Imparentati con i Lomellini Marchesi di Tabarca e i Conti della Torre, furono ascritti all'Albergo agli Spinola e Lomellini.




Persone Notabili del Casato
Annovera questa casata diversi personaggi illustri, tra questi ricordiamo:

-Giovanni Andrea decurione in Genova;

-altro Giovanni, secretario viaggiante di Sir Charles Hotman nel 1756 a Ginevra;

-Il Conte Andrea, amministratore del Comune di Genova e persona dai molti meriti, padre di Giuseppina Tolot che sposò il Marchese Luigi Lomellini Tabarca.

-La Marchesa Nobildonna Giuseppina Tolot, moglie del Marchese Luigi Lomellini Tolot, un patriota che si distinse durante il Risorgimento.
La marchesa grazie all’ingente lascito della maggior parte della sua eredità paterna (Andrea Tolot), del 1881, fu fondato l’Asilo infantile Tolot, intitolato al suo casato per onorare la memoria del padre e ricordare la figlioletta. Tuttora esistente, destinato ai bambini bisognosi e organizzato con criteri moderni, anche sotto l’aspetto architettonico. A memoria dell’importante donazione, a Palazzo Tursi, in via Garibaldi, sede del Municipio genovese, a Giuseppina Tolot (Tollot) fu intitolata una sala, ove si conserva un suo ritratto bronzeo, opera di Giovanni Scanzi.

Marchesa Giuseppina Lomellini Tolot
Statua della Marchesa Giuseppina Lomellini - Tolot (Tollot)
 a cui fu intitolata la sala del 
Palazzo Tursi, in via Garibaldi,
sede del Municipio genovese, ove si conserva un suo ritratto bronzeo,
opera di Giovanni Scanzi.



TOLOT BERTUCCI


Marchesi e Conti del Sacro Romano Impero e di Val di Taro, signori di Genova, Firenze, di Forlì, Ravenna, Roncofreddo, Sarsina.

Inquadrato: il 2° e 4° inquadrati, il primo con croce rossa di San Giorgio (Genova), il secondo e il terzo con T antica blu e rossa su fondo oro e il quarto con galeone in mare su fondo azzurro (TOLOT); il 2° e il 3° con fascia abbassata sostenente scaglione di oro su azzurro - 3 stelle (6 raggi) di oro poste 2,1 su azzurro - giglio di oro su rosso in capo (BERTUCCI); sul tutto la T rossa antica dei Tolot su fondo oro.



La famiglia Bertucci nel 1704 fu insignita del titolo Comitale da parte del duca Francesco Farnese. Proprietardi del barocco Palazzo Bertucci e dell'Arco Bertucci a Borgotaro (Borgo Val di taro).



Palazzo Tolot o Ex Casa Tolot 


Il palazzo in origine era la barchessa dell’adiacente Palazzo Michiel Loredan, costruito verso la fine del XVI secolo dai patrizi veneti Michiel, che il 22 maggio 1455 erano stati investiti del feudo di Meduna, modificando il loro cognome in Michiel della Meduna. Passato poi ai conti Giusti e successivamente ai Loredan i quali ampliarono il palazzo e costruirono la barchessa divenuta poi palazzetto assestante passando alla famiglia Tolot, donato poi dalla stessa famiglia al comune di Meduna di Livenza. Il palazzetto viene più communente chiamato Ex Casa Tolot. 

La struttura del palazzetto è la tipica struttura di barchessa a due piani, con portico a sei arcate sostenute da colonne toscane in pietra d'Istria» (Mazzotti, 1954)



Facciata Palazzo Tolot di Meduna di Livenza

Portico di Palazzo Tolot

Fontana Michiel Loredan e Palazzo Tolot




bibliografia

https://www.retaggio.it/famiglie-illustri-genovesi/
https://it.wikipedia.org/wiki/Armoriale_delle_famiglie_italiane_%28To%29#Tol
https://profilbaru.com/it/Lomellini_(famiglia)
https://www.heraldrysinstitute.com/lang/it/cognomi/Tollot/idc/21380/idt/en/
https://www.pinterest.it/pin/857865428999684244/
https://profilbaru.com/it/Famiglie_genovesi
http://www.ivarchineltempo.it/l-eredita-di-giuseppina-tollot
https://www.routeyou.com/it-it/location/view/51631403/palazzo-bertucci



Friday, April 29, 2011

Famiglia Maffei o Maffey



MAFFEI O MAFFEY


Antica casata di origine Greca al tempo dell'imperatore Costanzo. Ritroviamo dunque Lutio de Maththios (de Maffeo nobili Maffei/y) in tempo dell’imperatore Costanzo nell’anno del Signore 668 et essendo venuto in Italia con il suo potente esercito passò a Benevento e cerco di pigliar quello dalle mani del Duca Grimoldo per l’assenza di suo padre con perdita di molti Greci, come descrive il Conte Boemondo Francese ,et indi passo a Roma lasciando Lutio Maffei/y a Napoli, il quale era stato condottiero in battaglia dell’esercito Imperiale e restò con il titolo di console della Repubblica Napoletana, che nello stesso anno 668 signore di molte terre, le quali gli furono concesse dall’imperatore Costanzo - come appare in una scrittura in lingua Longobarda che dimostra essere copia di originale scritta e firmata in tempo di Roggero Normando primo Rè di questo Regno nell’anno 1142 et è del tenor seguente: "in nomini Dei Salutoris nri Amen & anno ab Incarnatione urgentissima ficet Neapolitana Vrbem Regnum que nrum ac et minimis cofat Maffeus fam. Ad hoc nobilitate demoneri posit ,sed in illo di numerari ascribi ,et fraberi decernimus ,et hoc ex nra gratia ,et privilegio & quare mandamus nibemus ,ae Imperamus , ut ùnllus quanis dignite statu procremin concendimus quantum illis gratia cordi est Imperatore :audeat nel psumat propter nram indignationem gravissima paena centum marcar auri puri eupuint irremissibilis euitare in unius rei de Aimoinum pntes frari infsimus magno pend…sigillo M.tis. mia Datum in Castro Captano die et anno quosupra et ego Donnottus Ascalonus pro seic.rio. scripti de ordine ,et uolunte di ser.oni. Rogery indi in fis Destebi ego Ridolfi de Acquino et ego Menelaus Capitelli."


I Maffei furono considerati della stirpe dei Franchi, perché ritenuti appartenenti alla famiglia Geremia o Geremei di Bologna, che aveva come antico avo Jeremias o Geremia duca di Colonia nell'antica Renania Settentrionale-Vestfalia, che nel 715 d.C. si stabilì in Bologna. A metà del IX sec. d.C. si ha notizia di vari membri della famiglia in Toscana, dove i Maffei/y si propagarono ampiamente, distinguendosi in armi, lettere, religione, arte, ecc. Ai Maffey/i originari della Germania stabilitisi già da tempo nell'antico Regno di SiciliaRuggero II di Sicilia nel 1130 d.C. concesse loro vari feudi in questo Regno. Nel 1274 d.C. i Maffey/i ancora presenti in Bologna, a causa delle lotte fra guelfi e ghibellini dovettero abbandonare la città per rifugiarsi in Verona, dove ebbero alte cariche, e furono fra le famiglie nobili più in evidenza della città veneta. Nel XIII sec. d.C. furono presenti in Bergamo, dando origine al ramo dei Maffeis della Lombardia. Nel 1500 alcuni rami dei Maffey/i di Carrara si trapiantarono in Sicilia precisamente in Messina.
Nel 1650 da Carlo Emanuele II di Savoia e successivamente da Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, Giovanni Francesco Maffey ottenne per sé e per i suoi discendenti il titolo di marchese.
I Maffey attraverso il corso della storia da Verona passarono in RomaMirandolaPiemonte, e in Francia. Sempre da Verona, Trentino-Alto Adige, e Tirolo, rami della casata Maffe/y si stabilirono in Germania ritornando così nella loro prima e più antica patria d'origine; i von Maffey si stanziarono questa volta in Baviera, dove appartennero alla nobiltà del Sacro Romano Impero germanico. La casata attraverso i secoli si stabilì in varie città d'Italia e d'Europa.

Saturday, April 16, 2011

Famiglia della Torre e Tasso (von Thurn und Taxis)

TORRE E TASSO , THURN UND TAXIS



I Thurn und Taxis sono una nobile ed importante famiglia tedesca. Erano un tempo principi soggetti al Sacro Romano Impero ed acquistarono un importante ruolo politico ed economico, in particolare ebbero a partire dal Quattrocento un ruolo fondamentale nella diffusione del sistema postale in Europa, attività che continuarono fino al 1866. La famiglia è di origine italiana, in quanto discende dai Tasso, originari di Cornello in Val Brembana.



I Thurn und Taxis furono sovrani di un piccolo principato, tra i tanti Staterelli in cui era frammentato il Sacro Romano Impero; il principato esistette fino alla abolizione dell'Impero, nel 1806, e faceva parte del Circolo del Reno Elettorale. La famiglia, tuttavia, non risiedeva nel principato: fino al 1701 risiedettero a Bruxelles, poi a Francoforte; infine, nel 1748, si trasferirono a Ratisbona e risiedevano nel castello di questa città, tuttora di loro proprietà. I Thurn und Taxis hanno le proprie tombe gentilizie nella chiesa di Notre-Dame du Sablon, in Belgio, e nell'abbazia di Sant'Emmerano, a Ratisbona.





FONTI: https://en.wikipedia.org/wiki/Thurn_und_Taxis

Saturday, June 5, 2010

Storia Famiglia Maccan, poi Maccan de Gueldre

MACCAN


Antica e nobile famiglia originaria dell'Irlanda e diramatasi in Francia, Italia e Russia.

Crown of italian prince (corona normale).svg
MACCAN


ARDENS IN AERERNO
StatoIrlanda
Ducato di Geldria (Francia)
Principato Vescovile di Trento (Italia)
Impero Russo 
TitoliCross pattee.png Cardinale (non ereditario)
Cross pattee.png Duca di Gheldria
Cross pattee.png Marchese della Loira 
Cross pattee.png Marchese di Cles
Cross pattee.png Conte del SRI
Cross pattee.png Conte di Tres
Cross pattee.png Nobile di Trento
Cross pattee.png Nobile di Villanova
Cross pattee.png Patrizio di Sette Laghi
Cross pattee.png Podestà di Borgo Valsugana
Cross pattee.png Signori di Castelnuovo
Cross pattee.png Lords di Clanbrassil
Cross pattee.png Lords di Crassil
Cross pattee.png Lords di Breasail
Cross pattee.png Sovrano di Armagh
Cross pattee.png Arcivescovo di Armagh
Cross pattee.png Primate di tutta l'Irlanda
Cross pattee.png Vescovo titolare di Stettorio
Cross pattee.png Vescovo di Meath
Cross pattee.png Vicario generale di Trento
Cross pattee.png Vicario apostolico di Città del Capo
Cross pattee.png Arcivescovo metropolita di Città del Capo

FondatoreBreasail di Colla-da-Chrioch
Attuale capo-
Data di fondazione300 DC
EtniaIrlandese, Francese, Russa, Italiana.
Rami cadetti
  • MacCan di Ulster d'Irlanda
    dal 300 DC
  • Maccan de Loire
    dal 1300
  • Maccan de Gueldre et Montfort dal 1350 
  • Maccani poi Maccan 
    dal 1500
  • Maccan Romanoff




















































































IRLANDA - MCCANN e MACCAN

I McCann, secondo la tradizione, discendono dal Milese Colla-da-Chrioch, il primo re di Orghilla o di Oriel. Deriva dal Gaelico Mac Cana, che significa ''figlio del Cana'', 'cana' e una particella che significa 'piccolo di lupo'.
Il regno di Oriel comprendeva la terra dalla contea di Donegal alla contea di Louth. Oriel è quasi sinonimo di Ulster. Colla-da-Chrioch, un conquistatore del sud di Ulster, era uno dei tre Collas.
L’identità delle persone che vivevano a Oriel è avvolta nel mistero tra gli storici. Gli storici che danno credenza alla propria esistenza, in genere attribuiscono la conquista di Colla-da-Chrioch a Ulster nel 331 dC. Alcuni studiosi ritengono che i tre Collas non fossero mai esistiti. Si dice che i McCann siano discendenti di Breasail, nipote di Colla-da-Chrioch.

Anticamente il territorio dell'attuale contea di Armagh faceva parte del regno gaelico di Ulaid (conosciuto anche come Voluntii, Ultonians, Ulidians, Ulstermen) almeno fino al IV secolo. Era governato dal cosiddetto "Ramo Rosso" (Red Branch), una dinastia reale discendente da Conchobar mac Nessa ed insediata nella capitale di Emain Macha (oggi Navan Fort) vicino l'attuale cittadina di Armagh. Il sito (e di conseguenza anche la città e la contea in seguito), devono il loro nome alla dea celtica Macha. Il Ramo Rosso gioca un importante ruolo nel Ciclo dell'Ulster così come nel Táin Bó Cúailnge ("Razzia di Vacche di Cooley"). Furono comunque destituiti e allontanati dai Tre Colla, che invasero nel IV secolo l'area governandola sino al XII secolo. Le aree durante il dominio del clan Colla furono note come Airghialla od Oriel durante l'arco degli ottocento anni.
Owen MACCAN - Arms, armoiries, escudo, wappen, crest of Owen McCann,
Cardinal Owen McCann Crest

Con l'avanzare del tempo si formarono delle casate discendenti dai Colla, ovvero i clan degli O'Hanlons, dei MacCanLord di Clanbrassil, Breasail and Crassel, e della dinastia Uí Néill, ramo degli O'Neills of Fews.

Armagh fu quindi divisa in svariate baronie: Armagh città e relativi territori andarono agli O'Rogan, Lower Fews passò agli O'Neill of the Fews, ed Upper Fews era governata dagli O'Larkin, successivamente destituiti dai MacCann. Oneilland East divenne territorio degli O'Garvey, ma anch'essi furono cacciati dai MacCann, che in poco tempo si impadronirono anche di Oneilland West.




Fairbairn's Book of Crests of the Families of Great Britain and Ireland-
 
James Fairbairn · 1892



FRANCIA - MACCAN DE GUELDRE (DI GHELDRIA)
 ​  
 Troncato: nel 1º di blu, al leone nascente d'orato coronato ; 
nel 2º d'argento, alla M in fiamma d'oro uscente dalla punta dello scudo;
 e alla fascia rossa passata sulla troncatura con banda ondata d'argento


Dall'Irlanda, un ramo della famiglia si trasferì in Francia nel XI secolo mutando il cognome in Maccan.

Con Filippo IV di Francia, detto “il Bello”, della dinastia dei Capetingi, ai Maccan, che gia da tempo ricoprivano cariche importanti all'interno della corte, come vicari generali, condottieri e generali dell’armata reale e amministratori della giustizia a nome del re Filippo IV, venne assegnato il titolo Marchionale per poi ottenere, nella prima metà del '300, tramite matrimonio e lascito testamentario, il titolo di Duchi de Gueldre (di Gheldria) dai Wassenberg, e la possibilità di creare un proprio stemma e una propria moneta, tramite Diploma Reale del 1 Novembre 1300. Numerosi autori della famiglia dei Maccan, divenuti “Maccan de Gueldre” , descrissero eventi e personaggi riguardanti la famiglia.




ITALIA - MACCAN o MACCANI

STEMMA FAMIGLIA MACCAN DI TRENTO ROMANOFF MARKGRAF MARKGRAFEN VON MACCAN
Stemma dei Marchesi e Conti Maccan(i) di Trento
Signori di Cles e Tres

Negli anni un ramo della Famiglia dalla Francia migrò in Italia. 
In questo periodo la famiglia veniva conosciuta anche come Maccani (italianizzazione del cognome) essi cambiarono anche lo stemma originale della famiglia, diventando uno stemma parlante. 


Qui nella prima metà del '600 da Nobili divennero Conti di Trento e Tres per concessione di Ferdinando Carlo d'Austria e succesivamente Marchesi di Clers tornando poi per vie testamentarie ai Maccan Romanoff dopo l'estinzione del ramo Trentino .

Nel corso dell'XIV secolo sono arrivate sino a noi le testimonianze dell'esistenza di alcuni membri della famiglia Maccan, armigeri, Vicari Generali, amministratori dei beni di nobili locali in qualità di giudici, avvocati e notai. 
Pur supponendo che esercitassero tali mansioni anche precedentemente, il primo documento che attesta la presenza di un Maccan (Maccani) come Vicario generale è del 1600 con Luca Maccani di Clers (Vicario generale del principe Vescovo Carlo Madruzzo e della diocesi Trentina), mentre come notaio è del 1652 con Giovanni Maccan di Tres ( Ioannes Maccanus utraque auctoritate notarius de Tresio ) 

Stemma Famiglia Maccan poi Maccani prima del 1633

Stemma Famiglia Maccan
Stemma Famiglia Maccan dal 3 Novembre 1633
(Famiglie Nobili del Trentino pag. 203)


Stemma Famiglia Maccan
Dizionario Storico Blasonico Vol 3



Di questo ramo si ricordano:

- Il Nobile Pretore Federico Maccan, Patrizio di Sette Laghi. Aveva seggio al castello del Buon Consiglio e fu nominato Patrizio di Sette Laghi.

- Il Conte Luca Maccani di Trento, Vicario generale del principe Vescovo Carlo Madruzzo e della diocesi Trentina. Conte di Clers.



Stemma di Vicario generale Luca Maccan Maccani di Trento
Stemma di Vicario generale Luca Maccani di Trento

- Il Conte Cav. Giulio Maccan, Podestà di Borgo Valsugana.

- Giovanni: 1652 Ioannes Maccanus utraque auctoritate notarius de Tresio Maccani 

- il notaio Nob. Giovanni Maccan da Tres, cugino del conte Cristoforo Riccardo Thun, cofirmatario dell'atto di concessione del Castello Thun (1679 Spectabilis dominus Ioannes Maccanus notarius Clesii. Et anno 1672, 1674, 1683, 1692, 1695, 1698. Ita prorsus scriptum reperi; relevator scripturae anni 1678 )

- Giuseppe Eleuterio Maccani di Cles, nato nell'anno 1704 li 16 maggio ; morto in Cles li 17 dicembre 1771. Fu podestà di Riva e commissario di Arco e vicario attuale di Rabbi.

'' 
1221. CESSIONE
1650 ottobre 27, Castel Thun (Ton)

"Ser" Giacomo del fu "ser" Pietro Gottardi da Vervò, in qualità di cessionario di Stefano Gottardi dello stesso paese, costruttore, agente anche a nome del detto Stefano cede al "dominus" conte Cristoforo Riccardo [del fu Ercole] Thun, ["dominus" di Castelfondo, di Castel Caldes, della Rocca di Samoclevo e di Rabbi, coppiere ereditario degli episcopati di Trento e di Bressanone e consigliere e camerario di Ferdinando Carlo, arciduca d'Austria], tutti i diritti da lui posseduti su un censo affrancabile del valore di 24 denari meranesi, costituito da Giacomo del fu Antonio Calliari da Priò, come testimonia il documento relativo, sottoscritto dal nobile notaio "dominus" Giovanni Maccan da Tres, datato 9 gennaio 1650.''

- Maccani Luca Bernardo: 1699 Luca Bernardus Maccani notarius et cancellarius Tridenti


- Giovanni Francesco: 1744 Iohannes Franciscus Maccanius iuris utriusque doctor imperiali auctoritate notarius Clesii ac Magistratus vallium Ananiae et Solis cancellarius Maccan

- Maccani Giovanni Eleuterio: 1754 Iohannes Eleuterius commissarius Pergini Maccani 

STEMMA MACCAN DI TRENTO MACCAN ROMANOFF




RUSSIA - MACCAN ROMANOFF

Un ramo francese dei Maccan si sposterà in Russia diventando, Maccan Romanoff.


Note:

Il Commendatore G.B di Crollalanza, nella sua opera “il Dizionario Storico-Blasonico”, afferma e descrive numerose opere ed eventi fatti dalla nobile famiglia tuttora presenti e sparsi nel mondo, tra i più importanti, la fondazione del paese Maccan, da parte dei Maccan de Gueldres in NuovaScozia che da nome anche al fiume che lo attraversa.




Luoghi che prendono il cognome della Famiglia

In Italia:
  • Via Ezio Maccani a Trento (aviatore e militare italiano)
  • Via Calle Maccan a Villanova di Prata
  • Villa Maccan di Le Monde
  • Villa Giustinian Maccan
All'estero:
  • Maccan Cave Hotel in Turchia 
  • Città Maccan ora Goreme in Turchia
  • Maccan Town in Nova Scotia
  • Maccan River in Nova Scotia
  • Maccan Tidal Wetlands Park in Nova Scotia (famoso per il Maccan Tidal Bore da cui si presume derivi lo stemma Irlandese)
  • Maccan Lana (capo abbigliamento - Maccan Wool)


Referenze:
https://bdt.bibcom.trento.it/Iconografia/14311#page/n0


Bibliografia:
Rivelazioni: libri secondo e terzo a laude di Dio di Giovanna Maria della Croce
Famiglia Chimelli. Inventario dell'archivio ([sec. XIX] – 1941 con annotazioni fino al 1947)
NOTAI CHE OPERARONO NEL TRENTINO dall'anno 845 ricavati soprattutto dal Notariale tridentinum del P. Giangrisostomo Tovazzi MS 48 della Fondazione Biblioteca San Bernardino di Trento 
Documenti presenti in archivi di Tres di Vervò e dei Thun 1600-1799 


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